APERIDOC
21 luglio 2017 Evento passato
Ceresole Reale (Apre il link in una nuova scheda)
ore 19.00 presso PalaMila Venerdì 21 luglio,
Enrico Camanni e Beppe Rosso - Giusto Tu. La storia di Giusto Gervasutti, il “Fortissino” , l’alpinista friulano che rivoluzionò l’arrampicata sulle Alpi occidentali phisa La vita di Giusto Gervasutti è un continuo viaggio verso ovest: dall’Austria all’Italia, dal Friuli al Piemonte, dalle Dolomiti al Monte Bianco. Nato a Cervignano del Friuli nel 1909, scopre le Alpi occidentali durante il servizio militare e se ne innamora perdutamente. A ventidue anni si trasferisce a Torino, portando con sé la tecnica e la mentalità del sesto grado. In poco tempo diventa il campione indiscusso dell’alpinismo italiano, insieme a Comici e Cassin. Lo chiamano “il Fortissimo”. Fa i conti con la dittatura fascista, il mito della montagna e la fabbrica degli eroi. Partecipa alle gare internazionali per le pareti nord dell’Eiger e delle Grandes Jorasses, perdendole entrambe, ma si riscatta con imprese più estreme e visionarie. È l’alpinista più moderno della sua epoca, ma è anche un uomo raffinato, incompatibile con la grezza retorica del regime. Il signore di Cervignano frequenta i salotti torinesi, i teatri e gli ippodromi, legge London, Conrad e Melville. È un cavaliere all’antica che anticipa il futuro. Muore a 37 anni sul Monte Bianco, sognando il Fitz Roy della Patagonia.
Enrico Camanni e Beppe Rosso - Giusto Tu. La storia di Giusto Gervasutti, il “Fortissino” , l’alpinista friulano che rivoluzionò l’arrampicata sulle Alpi occidentali phisa La vita di Giusto Gervasutti è un continuo viaggio verso ovest: dall’Austria all’Italia, dal Friuli al Piemonte, dalle Dolomiti al Monte Bianco. Nato a Cervignano del Friuli nel 1909, scopre le Alpi occidentali durante il servizio militare e se ne innamora perdutamente. A ventidue anni si trasferisce a Torino, portando con sé la tecnica e la mentalità del sesto grado. In poco tempo diventa il campione indiscusso dell’alpinismo italiano, insieme a Comici e Cassin. Lo chiamano “il Fortissimo”. Fa i conti con la dittatura fascista, il mito della montagna e la fabbrica degli eroi. Partecipa alle gare internazionali per le pareti nord dell’Eiger e delle Grandes Jorasses, perdendole entrambe, ma si riscatta con imprese più estreme e visionarie. È l’alpinista più moderno della sua epoca, ma è anche un uomo raffinato, incompatibile con la grezza retorica del regime. Il signore di Cervignano frequenta i salotti torinesi, i teatri e gli ippodromi, legge London, Conrad e Melville. È un cavaliere all’antica che anticipa il futuro. Muore a 37 anni sul Monte Bianco, sognando il Fitz Roy della Patagonia.
Costo
Gratuito
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Contatti
Nome | Descrizione |
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Organizzazione | Associazione Amici del Gran Paradiso |
Cellulare |
333.9908560 |