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Il comune di Unione Montana Gran Paradiso appartiene a: Regione Piemonte (Apre il link in una nuova scheda)

RIPETITORI TV E NUOVE FREQUENZE | Nota MISE ai Comuni piemontesi

21 gennaio 2022

Uncem Piemonte - a seguito dei recenti colloqui con i vertici del Ministero dello Sviluppo economico e dei Dipartimenti competenti - riceve e inoltra agli Enti locali montani questa nota ricevuta nelle scorse ore dalla dott.sa Eva Spina. Seguiranno costanti aggiornamenti e disponibilità a chiarimenti, d'intesa con il Ministero

Gli impianti dei Comuni, Comunità montani, Unioni montane, che ripetono i programmi televisivi di operatori che non servono le aree in questione ai sensi dell’art. 30 dlgs 259/03 e smi, sono autorizzati dall’ispettorato territoriale del Mise competente per territorio.

Le frequenze oggi in uso devono essere spente a seguito del refarming generale delle frequenze, della liberazione della banda 700MHz e in quanto non conformi con il nuovo quadro radioelettrico definito dal nuovo Piano dell’Agcom, come disposto anche dal dm 19 giugno 2019 (cd Roadmap).

L’ispettorato Piemonte nelle scorse settimane ha comunicato coerentemente la revoca delle autorizzazioni chiedendo contestualmente se sussistesse ancora l’interesse ad una nuova autorizzazione (nelle aree interessate i singoli cittadini infatti possono ricevere via satellite con una parabola e ricevitore apposito tutta l’offerta televisiva disponibile e non solo pochi programmi).

Nella settimana (10 - 14 gennaio) l’arco alpino delle province di Torino e Cuneo è stato interessato dal refarming delle frequenze e, nella grande maggioranza dei casi, con la modifica delle stesse da parte di Rai l’alimentazione degli attuali ripetitori sarebbe venuto in ogni caso meno. Questa settimana l’ispettorato verificherà l’assenza di interferenze tra le attuali frequenze autorizzate e il nuovo quadro frequenziale e quindi, per gli enti che abbiano espresso interesse a proseguire la ripetizione dei programmi tv, procederà a autorizzare temporaneamente la prosecuzione della trasmissione (in assenza di interferenze a operatori di rete) fino, al massimo, al 30 giugno 22, in attesa di attribuire una nuova frequenza che rispetti il quadro tecnico e anche normativo (in assenza di coordinamento con i Paesi interessati - la Francia in questo caso - non è possibile assegnare frequenze, ci sarebbe violazione di legge). A seguito del coordinamento internazionale, quindi sarà possibile autorizzare stabilmente una nuova frequenza per questa tipologia di impianti.

Per le prossime giornate di refarming in Piemonte e nelle altre regioni, gli ispettorati hanno avuto indicazioni di evitare le interruzioni di servizio, con autorizzazioni temporanee fino al 30 giugno 22, verificando la compatibilità tra la vecchia frequenza degli impianti ripetitori e il nuovo quadro frequenziale, dovendo sostituirla nell’immediato solo in presenza di interferenze.

Ciò detto, l’evoluzione della tecnologia trasmissiva e la ricchezza dei contenuti della piattaforma satellitare gratuita Tivusat rende necessaria una riflessione su quale sia il mezzo più efficiente ed economico per i cittadini interessati.

Con gli impianti ripetitori, l’offerta dei programmi televisivi è molto limitata a fronte di costi di gestione dei comuni e enti locali e alla difficoltà di individuare una frequenza idonea nelle aree interessate.

Nel vigente contratto di servizio con la Rai è stato previsto in capo al concessionario del servizio pubblico l’obbligo di dotare di una smart card, gratuitamente presso la propria residenza, gli utenti non altrimenti serviti dal segnale televisivo pubblico, per il decoder di Tivusat in grado di decodificare tutta l’offerta satellitare della Rai. Questa possibilità migliora la quantità di programmi Rai attualmente ricevibili tramite i ripetitori comunali. L’acquisto di un decoder Tivusat con smart card (che riceve i programmi di tutti gli operatori nazionali presenti su piattaforma satellitare) è comunque oggetto di contributo pubblico, in presenza dei requisiti previsti. Detta soluzione darebbe un beneficio a lunga scadenza sia per i cittadini, per il numero di programmi ricevibili, sia per gli enti locali per l’assenza di costi di manutenzione e gestione degli impianti ripetitori.

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